L’AMBIZIOSO E NECESSARIO PIANO DI POLITICA CLIMATICA ED ENERGETICA DELLA COMMISSIONE EUROPEA

Il 14 luglio scorso la Commissione Europea ha presentato l’ambizioso piano di politica climatica ed energetica “Fit for 55” che, tramite un pacchetto articolato di riforme, consentirà di tagliare il 55% delle emissioni europee entro il 2030.

Alcuni dei provvedimenti del pacchetto sono un aggiornamento della legislazione già vigente, ad esempio la revisione dell’ETS, il sistema di scambio di quote di emissione di carbonio già esistente per l’industria ad alta intensità energetica che si utilizzerà anche per i settori del trasporto su strada e del riscaldamento degli edifici, o l’innalzamento delle quote di energia da fonti rinnovabili o la riduzione delle emissioni delle auto. In altri casi, invece, sono introdotte nuove misure come la tassa sul carbonio alla frontiera europea o la nuova strategia forestale.

L’elenco completo delle norme oggetto del pacchetto sono le seguenti:

  • Modifiche alla direttiva sulle energie rinnovabili (RED)
  • Modifiche alla direttiva sull’efficienza energetica (EED)
  • Revisione del sistema di scambio di quote di emissione (ETS)
  • Revisione del regolamento sull’Effort Sharing (ESR)
  • Nuovo meccanismo di aggiustamento del carbonio alle frontiere (CBAM)
  • Modifica del regolamento sugli standard emissivi di CO2 per trasporto su gomma
  • Revisione del regolamento sull’uso del suolo, il cambiamento di uso del suolo e la silvicoltura (LULUCF)
  • Revisione della direttiva sulle infrastrutture per i combustibili alternativi (AFID)
  • Revisione della direttiva sulla tassazione dell’energia
  • Nuova strategia forestale dell’UE
  • Nuovo fondo sociale per l’azione per il clima
  • ReFuelEU Aviation, che regola i carburanti sostenibili per l’aviazione
  • FuelEU Maritime, che interviene sullo spazio marittimo europeo

L’insieme del nuovo quadro normativo delineerà un contesto regolatorio inedito che avrà l’obiettivo di sostenere e accompagnare i profondi cambiamenti che investiranno tutti i settori della nostra società: dalle politiche industriali e dalle strategie finanziarie fino allo stile di vita di ognuno di noi.

E’utile ricordare che questa svolta non sarà indolore in quanto i processi innescati dalla decarbonizzazione delle nostre economie comporteranno costi sociali elevati.

Basti ricordare il fenomeno dei gilet joules francesi, scatenatosi per un innalzamento dei prezzi della benzina nel 2018.

Per evitare di aumentare le disuguaglianze e di creare nuove forme di marginalità sociale o di povertà energetica, è quindi fondamentale lo stanziamento di risorse economiche vincolate a questo scopo. Il Fondo sociale per l’azione per il clima, nella proposta della Commissione, avrà uno stanziamento di circa 70 miliardi di euro dal 2025 al 2032 da destinare alle fasce più deboli o più esposte alle ripercussioni economiche e sociali della nuova stagione che ci aspetta.

Ora inizia il vero e proprio percorso legislativo durante il quale gli Stati membri e il Parlamento europeo dovranno trovare, su ogni provvedimento, un compromesso.

Un percorso che non sarà né breve (ci vorranno mesi) né semplice ma è l’unica strada per governare una transizione energetica che non è più rimandabile se si vuole tentare di mitigare gli effetti di un cambiamento climatico che purtroppo è già in atto.

Serena Righini, segreteria PD regionale lombardo, responsabile economia e ambiente

 

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