L’Aula del Senato ha approvato in via definitiva la riforma costituzionale che abbassa a 18 anni l’età dell’elettorato attivo anche per il Senato. Il Senato ha infatti approvato in quarta e ultima lettura, la riforma dell’art.58 della Costituzione con la quale si uniforma l’elettorato attivo delle due Camere estendendo il diritto di voto dei diciottenni.
Si tratta di una piccola ma importante riforma, che contribuirà da un lato a rendere più rappresentativo il Senato e, dall’altro, a ridurre il rischio che vi siano maggioranze diverse nei due rami del Parlamento.
Intanto arriva un segnale di attenzione verso i giovani, e soprattutto un invito alla partecipazione e all’impegno civile e politico per rafforzare la nostra democrazia e, attraverso di essa, rimuovere (come prescrive l’art 3 della nostra Costituzione).
Gli ostacoli che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Questo è un nuovo strumento per fare in modo che la partecipazione dei giovani trovi uno sbocco.
Una partecipazione che esiste ed è forte: prima del COVID le piazze erano piene di giovani che manifestavano sui temi che stanno loro a cuore, dall’ambiente ai diritti.
Finalmente, queste istanze potranno essere rappresentate anche al Senato.
Se ne discuteva in Parlamento da quando nel marzo 1975 la Legge 39 abbassò la maggiore età da 21 a 18 anni. Era attesa da tanto. L’attesa è terminata.
Così il Senatore del PD Roberto Rampi in una nota:
“La mia prima proposta di legge da Senatore aveva l’obiettivo di permettere il voto per il Senato della Repubblica a tutti i maggiorenni, dai 18 anni, come per la Camera. Nasceva dal confronto e dal dialogo con molti di loro con cui avevo preso un impegno. E anche da una riflessione sviluppata con Luigi Berlinguer sulle platee delle Camere e sulla storia costituzionale di questa norma. Non avrei mai creduto di poter dire che … da oggi è legge”.
La Redazione