La mia esperienza con la DAD come mamma di tre figli è iniziata nell’incertezza e si è conclusa, spero conclusa, con una maggiore conoscenza del percorso didattico dei miei figli.
Il maggiore frequenta il primo anno di università e per lui la DAD quest’anno è stata positiva per la continuità didattica , l’università “era nel computer” ma comunque c’era: i professori, che in un anno si sono organizzati al meglio, sono riusciti a coinvolgere ed interessare a distanza uno studente al primo anno.
Certo ora che frequenta è felice di vivere e conoscere la vita universitaria.
Il medio frequenta il terzo anno di liceo e forse è quello che con la DAD ha legato di meno. Le lezioni e il programma sono continuate, ma motivare un ragazzo di 16 anni attraverso un tablet non è facile.
I compagni e la vita in classe gli sono mancati infatti oggi che alcuni giorni frequenta racconta ciò che fa in classe, quando è in DAD è come se non fosse scuola.
La piccola frequenta la terza classe della scuola primaria, lo scorso anno il periodo in DAD è stato lungo, a volte complicato, ma una volta che le insegnanti si sono organizzate tutto si è semplificato.
Con lei quando fa didattica a distanza ci deve essere il supporto di un adulto e in questo c’è stato utile mio figlio grande soprannominato “Welfare” perché ci ha aiutato e sostituito quando necessario.
Se quindi il mio approccio come mamma alla DAD è stato all’inizio incerto e difficile, mi ha comunque permesso di esser più consapevole del loro vissuto scolastico e a loro ha permesso di rimanere agganciati alla scuola, agli insegnanti e ai compagni.
Pavesi Roberta, mamma di tre figli in DAD